CULTURA

Le biblioteche di quartiere tornano più popolari che mai: ecco le ragioni del loro successo

Le biblioteche di quartiere rappresentano non solo luoghi fisici dove accedere alla conoscenza, ma una vera e propria moda del momento. Un ritorno da considerarsi inatteso.

Il panorama attuale evidenzia quanto sia fondamentale continuare a investire nelle risorse culturali locali come strumento privilegiato per stimolare curiosità intellettuale ed emozionale nei più giovani.

Il rapporto tra le istituzioni scolastiche e le biblioteche cittadine si conferma un’associazione fruttuosa, capace di avvicinare gli studenti al mondo dei libri attraverso un’ampia varietà di attività.

Le cifre dell’ultimo anno scolastico dimostrano l’apprezzamento degli alunni per questa sinergia: ben 362 visite guidate e percorsi tematici sono stati organizzati dalla Biblioteca Civica, dal Centro Audiovisivi e dalle 12 biblioteche di quartiere sparse per la città di Verona, con la partecipazione entusiasta di quasi 8000 studenti accompagnati dai loro insegnanti.

La Biblioteca Civica al centro dell’attenzione

La Biblioteca Civica si è distinta per l’elevato numero di iniziative rivolte alle scuole primarie, con 50 classi coinvolte. Ma non solo: anche le scuole secondarie di secondo grado hanno mostrato un crescente interesse, con 33 classi partecipanti. Importante anche il coinvolgimento delle scuole dell’infanzia (20 sezioni) e delle secondarie di primo grado (25 classi), a dimostrazione che il fascino dei libri attraversa indistintamente tutte le età educative.

Tra le proposte più apprezzate dagli insegnanti spiccano i percorsi dedicati alla Biblioteca Ragazzi, che hanno offerto approfondimenti su vari argomenti come la fiaba, la poesia, Salgari, Pinocchio, la narrativa per giovani adulti e i libri divulgativi. Da gennaio 2024 è stato inoltre introdotto un nuovo itinerario sul libro antico. Queste attività si affiancano a quelle autogestite dagli insegnanti e ai prestiti specializzati per le scuole.

Il ritorno delle biblioteche di quartiere (MaloraRivista.it)

Il programma didattico del Centro Audiovisivi ha visto una partecipazione significativa da parte delle istituzioni educative: ben 123 classi hanno preso parte alle iniziative proposte. Tra queste spicca il laboratorio “Il giallo nel cinema”, che ha suscitato particolare interesse legando il genere letterario a quello cinematografico – una dimostrazione efficace del potere interdisciplinare della cultura visiva nell’apprendimento.

Le proposte non si limitano alla letteratura tradizionale o al cinema, ma esplorano ambiti diversificati come la storia del cinema stesso, l’analisi della fiaba nei film d’animazione, tematiche ecologiste fino ad arrivare agli studi sui giochi ottici o sulla Storia raccontata attraverso il grande schermo. Questa varietà testimonia l’impegno delle biblioteche veronesi nel promuovere una cultura accessibile ed inclusiva.

Alessandro Fabiani

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