Il famoso Parco Archeologico di Pompei ha avviato un’incredibile rivoluzione nel sistema di bigliettazione.
Con una nuova misura che prevede un numero chiuso di ingressi, il sito storico ha fissato il limite a 20mila visitatori al giorno. Decisa sotto la supervisione del direttore generale Gabriel Zuchtriegel, questa iniziativa mira a garantire una fruizione più sicura e sostenibile del patrimonio dell’umanità. Il progetto non si limita solo a migliorare la sicurezza, ma intende anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che è diventato un problema crescente.
Questa mattina ha preso il via la sperimentazione con il supporto di diverse autorità locali e specialisti del settore. Gabriel Zuchtriegel ha spiegato che la decisione rappresenta una risposta concreta alla necessità di proteggere sia i visitatori che il sito stesso, in un periodo di bassa affluenza turistica. Gli ingegneri della sicurezza, insieme ai vigili del fuoco e ai consulenti, hanno collaborato attivamente per tracciare un piano che garantisca la sicurezza del patrimonio Unesco. Le nuove misure sono state introdotte per affrontare anche il grave problema del bagarinaggio, che purtroppo coinvolge la vendita di biglietti a prezzi maggiorati e di pacchetti turistici truffaldini.
Immaginate di camminare tra le rovine di Pompei senza la pressione di masse di turisti. La nuova sistema non solo obbliga a prenotare il biglietto ma include anche un biglietto nominativo, il che significa che ogni visitatore potrà godersi l’esperienza in modo più rilassato e controllato. Zuchtriegel ha inoltre sottolineato che Pompei non deve diventare un’attrazione turistica di massa, ma piuttosto un luogo dove la qualità dell’esperienza prevalga sulla quantità. La nuova strategia è pensata per distribuire i flussi turistici in modo più equilibrato anche nei siti meno noti nei dintorni, che offrono un ricco patrimonio di storia e cultura.
Nel discorso di Zuchtriegel, emerge chiaramente l’intento di mantenere la sicurezza al primo posto. Con eventi imprevisti come terremoti e altre emergenze, la gestione dei flussi di visitatori diventa critica. Limitando gli ingressi a 20mila al giorno, l’obiettivo è quello di garantire un’uscita sicura in caso di necessità. La necessità di una gestione equilibrata è fondamentale, non solo per la sicurezza dei turisti, ma anche per la protezione degli stessi scavi, che potrebbero non resistere a un’affluenza estrema.
Con casi recenti di situazioni climatiche estreme, come forti piogge o fulmini, è importante disporre di un piano d’azione ben definito. Con un numero eccessivo di visitatori, la possibilità di gestire un’emergenza diventa molto limitata. Questa scelta non vuole penalizzare la visita dei turisti, ma piuttosto offre una capacità di gestione che attualmente non potrebbe esistere con 30mila presenze. Lanciando questa iniziativa in una stagione di bassa affluenza, il parco intende osservare e analizzare i dati, incanalando le priorità verso la sicurezza.
Zuchtriegel ha affermato con orgoglio che negli anni passati i numeri di affluenza a Pompei erano tra i più alti, specialmente durante le aperture straordinarie. Tuttavia, questa “classifica” di presenze ha spinto a riflessioni più profonde sulla sostanza di tali visitaggi. Il direttore degli Scavi ha messo in chiaro che l’obiettivo non è solo migliorare le statistiche, ma garantire la conservazione del patrimonio culturale. Pompei possiede un territorio affascinante e l’impegno sarà quello di contribuire anche alla valorizzazione di aree limitrofe che meritano di essere scoperte.
In definitiva, la gestione dei flussi turistici è un impegno forte e reale, che ambisce a mantenere Pompei come un luogo di esperienza unica piuttosto che un mero punto di passaggio. L’iniziativa di bigliettazione a numero chiuso è solo il primo passo verso una strategia a lungo termine di valorizzazione del sito e del territorio ad esso collegato. Ogni visitatore, da ora in poi, avrà l’opportunità di trascorrere un tempo prezioso in un contesto che promuove la cultura e la sicurezza. I responsabili stanno già lavorando attivamente per rendere Pompei un esempio di efficienza nel settore turistico, puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità di visitatori.
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