CULTURA

Non tutte le spese di istruzione si possono detrarre nel 730, attenzione a non commettere questo errore comune

Ecco quali spese di istruzione si possono detrarre nel 730. Occhio a non commettere questo errore o perderete un mucchio di soldi.

C’è tempo fino al prossimo 30 settembre 2024 per presentare la propria dichiarazione dei redditi, che anche quest’anno come al solito potrà essere effettuata tramite Modello 730 ordinario o precompilato. Ci sono diversi aspetti di cui tenere conto andando a consultare le regole dell’Agenzia delle Entrate. È sempre bene non sbagliare nulla, così da non correre il rischio di perdere un mucchio di soldi.

Grazie a questo documento infatti, c’è la possibilità di accedere ad una lunga serie di incentivi e di detrazioni discali non da poco che è sempre bene tenere in considerazione. Uno dei più grandi dubbi dei contribuenti riguarda le spese di istruzioni. Quali sono quelle detraibili nel 730 e quali no? Ecco tutto quello che dovete sapere, così sarete certi di non fare nessun tipo di errore e di compilare il modello di dichiarazione dei redditi nella maniera più corretta.

Dichiarazione dei redditi, quali spese di istruzioni sono detraibili nel 730

Se avete dei figli che frequentano la scuola dell’obbligo e ogni anno vi ritrovate a dover affrontare delle ingenti somme per la loro istruzione, allora dovete sapere che ci sono alcune spese che sono detraibili nel 730. Ma non tutte, ecco perché sarebbe sempre buona cosa informarsi in anticipo così da essere sicuri di poter compilare nella maniera più esatta il documento senza dimenticarsi mai nulla.

Come compilare la dichiarazione dei redditi per le detrazioni di istruzione – Malorarivista.it

Come previsto dalla Legge, la detraibilità è prevista per tutti i costi direttamente connessi all’iscrizione e alla frequenza. Comprese dunque le tasse scolastiche e i contributi obbligatori come la mensa. E non solo, perché ci rientrano anche le gite scolastiche, i viaggi di istruzione, i laboratori e via dicendo. Così come le spese per il trasporto pubblico, col costo dell’abbonamento che gode di detrazioni importanti.

Non sono invece previste per l’acquisto di materiale di cancelleria e per i testi della scuola secondaria di primo e di secondo grado. E nemmeno per l’acquisto di strumenti musicali da usare nelle scuole medie, negli appositi licei e nei conservatori. Il discorso si allarga anche alle università, senza un massimale quando si parla di pubbliche. Mentre per quelle private c’è una soglia massima che dipende dalla zona geografica dell’Ateneo e dal tipo di costo universitario frequentato. A precisarlo è il Miur, dove potete trovare l’elenco completo con tutte le spese detraibili.

Pasquale Conte

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