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Attento a quello che fai in salotto, la tua tv ti spia e ancora non lo sai: la scoperta recente

L’evoluzione delle smart TV e le implicazioni sulla privacy: attenzione alla tua tv, potrebbe spiarti a tua insaputa, cosa devi sapere.

Negli ultimi anni, l’avvento delle smart TV ha rivoluzionato il modo in cui fruiamo dei contenuti multimediali. Tuttavia, con questa innovazione, sono emerse nuove problematiche legate alla privacy, che spesso vengono sottovalutate dagli utenti.

Le smart TV, a differenza delle tradizionali televisioni, sono dispositivi connessi a Internet che dispongono di app e un sistema operativo dedicato. Sebbene non possano essere considerate spie nel senso tradizionale del termine, molti modelli sono in grado di raccogliere dettagliate informazioni su ciò che guardiamo. E su come interagiamo con il dispositivo.

Questo avviene attraverso il sistema operativo e le app installate, che possono aggregare dati anche da dispositivi esterni come Chromecast, Apple TV e Amazon Fire Stick. L’obiettivo principale di questa raccolta di dati è monetizzare attraverso la pubblicità mirata, similmente a quanto accade con smartphone, tablet e computer.

Il ruolo dell’ACR nelle smart TV

Uno degli strumenti più invadenti utilizzati dalle smart TV è l’ACR, ovvero il riconoscimento automatico dei contenuti. Questa tecnologia traccia tutto ciò che passa sullo schermo, dai programmi TV in streaming ai DVD e persino ai videogiochi.

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Ecco come puoi proteggerti – malorarivista.it

L’ACR riesce a identificare qualsiasi contenuto confrontando audio e video con database di dati visivi e sonori, permettendo di tracciare dettagliatamente le preferenze dell’utente per proporre pubblicità personalizzata. Queste informazioni vengono inviate ai produttori e ad una rete di inserzionisti, costruendo un profilo dettagliato dei nostri interessi e abitudini.

Microfoni e attivazione vocale: un rischio per la privacy

Oltre al tracciamento dei contenuti visualizzati, alcune smart TV sono dotate di microfoni e funzioni di attivazione vocale, che possono intercettare i comandi vocali e altre conversazioni captate nell’ambiente. Questi dati audio vengono trasmessi ai produttori o a terze parti per elaborazioni successive, aumentando i rischi di violazione della privacy.

Anche i servizi di streaming come Netflix e Amazon Prime Video partecipano alla raccolta dei dati. Pur dichiarando di utilizzare le informazioni principalmente per ottimizzare l’esperienza di visione, raccolgono una vasta gamma di informazioni, dagli identificatori del dispositivo alla geolocalizzazione, fino alle informazioni di pagamento.

Il tracciamento cross-device

Un ulteriore livello di complessità è dato dal tracciamento cross-device. Con questa tecnica, i dati della smart TV vengono incrociati con quelli provenienti da altri dispositivi connessi alla rete domestica, come smartphone, computer e dispositivi per la domotica. Combinando dati di geolocalizzazione, cronologia di navigazione e informazioni sui social media con le abitudini di visione, le aziende riescono a creare un ritratto molto dettagliato dell’utente.

Questi dati possono essere venduti a terze parti per scopi pubblicitari, rendendo difficile mantenere il controllo sulle informazioni personali anche dopo che sono state trasmesse.

Come proteggere la propria privacy

Nonostante i produttori giustifichino tali pratiche come necessarie per garantire la “personalizzazione” dei contenuti e migliorare la qualità del servizio, l’utente non è sempre informato chiaramente su quali dati vengano raccolti e come vengano utilizzati. Le opzioni di disattivazione sono spesso difficili da configurare, lasciando l’utente con poche possibilità di controllo. Per proteggere la propria privacy, è possibile adottare alcune misure preventive.

Una delle soluzioni più semplici è disattivare l’ACR nelle impostazioni di privacy della smart TV. Inoltre, è consigliabile disattivare le funzionalità pubblicitarie e coprire o disattivare microfoni e eventuali telecamere presenti sul televisore.

Configurare una rete ospite per i dispositivi di casa e aggiornare regolarmente il software della TV può contribuire a limitare la raccolta di dati. Reimpostare periodicamente l’identificatore pubblicitario (AdID) aiuta ulteriormente a ridurre la capacità di tracciamento da parte degli inserzionisti.

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