I messaggi privati di Instagram diventano a pagamento? Tutto quello che sappiamo su un controverso aggiornamento di Meta.
Nel corso degli ultimi anni, i DM (Direct Message) di Instagram sono diventati uno strumento di comunicazione essenziale per moltissimi utenti. Questo ha fatto sì che il numero di messaggi privati che ogni utente riceve ogni giorno sia molto alto e, molto spesso, si tratta purtroppo di messaggi spam oppure di tentativi di phishing.
Purtroppo, più il canale dei Direct Message viene utilizzato e apprezzato da un gran numero di utenti di IG, più è facile che truffatori di ogni tipo decidano di inviare messaggi pericolosi attraverso di esso. Un canale con molti utenti significa infatti più possibilità che qualcuno abbocchi a una truffa.
Per questo motivo Meta ha deciso di introdurre un sistema per aiutare gli utenti a limitare o almeno a gestire i messaggi indesiderati che arrivano continuamente nella loro casella di posta di IG. Si tratta di una strategia molto contestata e già messa in pratica da Elon Musk su Twitter. Nonostante questo Meta avrebbe deciso di proporla ai suoi utenti senza sostanziali differenze.
Le polemiche naturalmente sono già scoppiate, ma forse l’indignazione di Internet è arrivata troppo presto.
La notizia che si è diffusa di recente è che, grazie a una nuova funzione che sarebbe stata introdotta presto, gli utenti certificati di Instagram avrebbero potuto scegliere di ricevere messaggi soltanto da altri utenti certificati, di fatto bloccando tutti i messaggi provenienti da utenti “poco affidabili”. In questo caso le virgolette sono d’obbligo, giacché Instagram permette di acquistare la spunta blu con il quale un profilo viene certificato come sicuro, quindi letteralmente chiunque potrebbe aggirare il blocco semplicemente attivando un profilo a pagamento.
Proprio per questo motivo le polemiche sono nate e si sono moltiplicate immediatamente: per la maggior parte degli utenti di IG si tratta infatti di una funzione inutile e poco efficace per lo scopo dichiarato. Inoltre, a prescindere dai truffatori, sembra rendere più profonda la linea di demarcazione tra utenti di “serie A” e di “serie B”.
A seguito di tutte le polemiche generate dalla notizia, Meta ha però rilasciato una comunicazione ufficiale secondo la quale si tratterebbe di una fake news: l’azienda non avrebbe in programma di rilasciare alcuna funzionalità del genere. Possiamo supporre, a voler proprio pensar male, che il progetto di copiare la funzione di Twitter c’era eccome ma, a seguito della pessima accoglienza, l’azienda abbia tempestivamente deciso di fare dietrofront.
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