Le date di scadenza sui prodotti alimentari sono ormai un punto di riferimento imprescindibile per i nostri acquisti, un faro che ci guida tra scaffali straripanti e ci rassicura sulla freschezza di ciò che portiamo in tavola.
Ma siamo sicuri di dover gettare tutto ciò che supera, anche solo di un giorno, la fatidica data limite?
In realtà , molti alimenti non diventano improvvisamente immangiabili da un giorno all’altro. Alcuni prodotti, infatti, soprattutto quelli privi di acqua o sottoposti a processi di conservazione particolari, possono essere consumati anche dopo la data di scadenza, naturalmente con le dovute precauzioni e usando buon senso.
Ricordiamoci, infine, che l’osservazione rimane il nostro miglior alleato. Controllare sempre l’aspetto, l’odore e la consistenza del cibo è fondamentale per valutarne la reale commestibilità , a prescindere dalla data riportata sulla confezione. Un piccolo sforzo che ci permetterà di ridurre gli sprechi alimentari, risparmiare denaro e gustare appieno ogni singolo ingrediente.
Oltre la data: questi cibi sfidano il tempo (e il frigorifero!)
Parliamo per esempio di pasta, riso e cereali. Questi alimenti, conservati correttamente in un luogo fresco e asciutto, possono durare anche per mesi o anni oltre la data indicata sulla confezione. La loro scarsa quantità di acqua li rende poco soggetti alla proliferazione batterica, garantendone una lunga durata nel tempo. Stessa cosa vale per i **prodotti in scatola**, come legumi, verdure, tonno e pomodoro. La sterilizzazione a cui sono sottoposti durante il processo di confezionamento elimina la presenza di microrganismi, rendendoli sicuri anche a lungo termine.
E che dire dei biscotti? Questi golosi compagni di merenda, se conservati in contenitori ermetici per evitare che si inumidiscano, possono essere consumati tranquillamente anche dopo la data di scadenza. La loro bassa percentuale di umidità ne previene il deterioramento, garantendoci un dolce peccato di gola anche a distanza di tempo.
Attenzione però a non confondere la data di scadenza con il termine minimo di conservazione, spesso indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro…”. Quest’ultima indicazione, a differenza della prima, non indica un limite di sicurezza alimentare, bensì un periodo entro il quale il prodotto mantiene intatte le sue proprietà organolettiche, come sapore e consistenza.