Come non pagare le tasse sulla casa: la procedura Come non pagare le tasse sulla casa: la procedura

Tasse sulla casa addio col trucco geniale e legale che pochissimi conoscono

Qual è il metodo, nel rispetto della legge e delle normative vigenti per non dover pagare le imposte sulla casa? Vediamo come procedere.

Una delle impellenze economiche derivanti dall’acquisto di un’abitazione è quella legata al pagamento delle imposte sulla casa. Si tratta di spese alle quali solitamente non è possibile sottrarsi e che devono essere versate con periodicità annuale. Ciò nonostante in tanti si chiedono se vi sia un metodo, chiaramente legale e nel pieno rispetto delle normative vigenti.

Per poter evitare tale onere e, quindi, riuscire a risparmiare una certa quantità di denaro. Effettivamente una procedura esiste ma è bene conoscere nel dettaglio come comportarsi in questo caso e quali siano gli impatti di un’attività di questo tipo anche allo scopo di proteggere il bene immobile dal rischio di pignoramento.

Come evitare di pagare le tasse sulla casa: la procedura, limiti e vantaggi

L’acquisto di un secondo immobile espone, più del primo, alle imposte da pagare ogni anno. Ma esiste un modo per poter accedere ai benefici fiscali legati alla prima casa nonostante si tratti di un’ulteriore abitazione. La procedura è accessibile, in particolare, ai genitori con figli e prevede nientemeno che il trasferimento, a loro, della proprietà dell’immobile. Si tratta di una scelta che consente di risparmiare molto denaro e, al contempo, garantire ai propri figli un’abitazione della quale disporre anche nei casi in cui non potrebbero permettersela con le loro sole finanze.

Proprietà della casa trasferita ai figli: vantaggi e svantaggi
Cosa comporta il passaggio della proprietà di una seconda casa ai figli (malorarivista.it)

Un approccio  specifico, che ha come finalità, per i genitori, il non dover pagare le imposte della casa, sia quelle associate all’acquisto sia quelle relative al possesso di un secondo appartamento. Siamo di fronte, peraltro, ad una pratica completamente lecita ma della quale è bene conoscere anche i possibili rischi. Così facendo l’imposta di registro al momento del rogito sarà pari al 2% al posto del 9% nel caso di acquisto da un privato e anche l’Iva passerà dal 10 al 4% qualora si compri dal costruttore. Ancora, vengono fissate a 50 euro l’una l’imposta catastale e ipotecaria per acquisto da privato o 200 euro per acquisto dal costruttore.

Tutto questo a patto che il figlio non abbia altre proprietà immobiliari e che l’abitazione a lui intestata non rientri nella categoria di lusso. Ancora, andrà trasferita entro 18 mesi dal rogito la residenza nel medesimo Comune. Ancora, si verrà esentati da Imu e Tasi e sussisterà anche una protezione dall’immobile dal pignoramento nel caso di debiti sorti in seguito alla donazione.

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