Scopriamo se la domanda di sanatoria è ancora necessaria per le tolleranze edilizie: ecco tutte le novità del Decreto Salva Casa.
Il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) prevede diverse modalità per regolarizzare le opere edilizie non conformi, basate sul principio della doppia conformità. Tuttavia, il recente decreto Salva Casa ha introdotto modifiche significative, rendendo questo principio obbligatorio solo per i casi più gravi di abuso edilizio. Cerchiamo di capirne di più.
Sanatoria: ecco tutte le novità
In base alla normativa precedente, le opzioni per regolarizzare le opere non conformi includevano:
- Permesso di costruire in sanatoria
Richiedeva la doppia conformità, ovvero l’opera doveva essere conforme sia alle norme vigenti al momento della realizzazione sia a quelle attuali. - SCIA in sanatoria
Utilizzata per opere minori, anche in questo caso era richiesta la doppia conformità.
Con le modifiche apportate dal decreto Salva Casa, è ora possibile richiedere l’accertamento di conformità anche in assenza della doppia conformità pregressa; in altre parole, si può procedere con la regolarizzazione anche nei casi in cui la doppia conformità non sia presente. Inoltre, per le parziali difformità, è possibile sanare interventi che erano conformi alle norme edilizie all’epoca dei lavori e che lo sono oggi dal punto di vista urbanistico. Nello specifico, per sanare irregolarità edilizie minori, come l’abbattimento di un muro interno, si può considerare la CILA tardiva: si tratta di una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata presentata a posteriori per regolarizzare lavori già eseguiti senza le dovute autorizzazioni e non richiede la doppia conformità. In questo caso, per procedere con la sanatoria tramite CILA tardiva, è necessario:
- Verificare la conformità
Assicurarsi che la difformità sia corretta e che l’intervento rispetti le norme edilizie al momento della domanda di sanatoria. - Presentare una CILA tardiva
Effettuare il deposito immediato pagando le sanzioni previste.
Non solo: il decreto Salva Casa introduce nuove tolleranze per le difformità edilizie, applicabili alle opere realizzate prima del 24 maggio 2024:
- 2% per unità immobiliari oltre 500 mq.
- 3% per unità immobiliari tra 300 e 500 mq.
- 4% per unità immobiliari tra 100 e 300 mq.
- 5% per unità immobiliari fino a 100 mq.
Insomma, le complesse normative in materia edilizia sono complesse e in continua evoluzione: ecco perché, per essere in grado di affrontare qualunque questione relativa alla regolarizzazione delle opere edilizie, è fondamentale rimanere sempre aggiornati, e attendere la pubblicazione del nuovo decreto per non farsi trovare impreparati! Detto questo, in questi casi è consigliabile farsi assistere da un professionista, in modo tale da avere garanzia che tutte le procedure, tecniche e burocratiche, siano correttamente gestite e che la soluzione scelta possa essere effettivamente percorribile.