Cambia tutto sul fronte degli interessi e delle sanzioni sui contributi Inps, attenzione alle novità dell’ultima comunicazione.
Pagare i contributi è un obbligo di ogni lavoratore e, al contempo, rappresenta la sola strada per poter in futuro ricevere un trattamento pensionistico. Ciò nonostante ci si potrebbe trovare nella situazione di inadempimento dell’obbligo contributivo ed essere pertanto oggetto di una sanzione amministrativa derivante proprio dall’omesso versamento delle ritenute previdenziali stabilite sulla base delle retribuzioni.
Del resto l’inadempienza contributiva dovrà essere regolarizzata mediante la possibilità di versare i contributi tutti in una volta oppure di saldare il dovuto mediante pagamento a rate; ed accanto alle sanzioni civili, amministrative o penali (a seconda della gravità dell’inadempimento) andranno applicati anche gli interessi. Ebbene a tal proposito ci sono buone notizie, e sono state riportate nell’ultima comunicazione recentemente diffusa dall’Istituto.
Pagamento a rate contributi: ci sono novità positive sugli interessi
La comunicazione in questione è la circolare Inps diffusa in data 11 giugno 2024 nella quale si parla, nello specifico, delle modalità di calcolo degli interessi aggiunti ai contributi in caso di pagamento degli stessi a rate. Anche queste somme, come del resto gli interessi applicati ai mutui, sono direttamente collegate all’andamento dei tassi applicato dalla BCE sul costo del denaro. Ed il loro taglio apporta dunque un prezioso beneficio andando a ridurre interessi e sanzioni.
Il nuovo tasso scatta ufficialmente dal 12 giugno e riguarda sia le sanzioni che le dilazioni rateali che i differimenti di pagamento. Si tratta, per la prima volta dopo diversi mesi caratterizzati da costanti aumenti, di un importante calo che fa seguito al taglio, dello scorso 6 giugno, dei tassi di interesse operato dalla Banca Centrale Europea. Tra le altre cose, oltre alla riduzione delle somme aggiuntive che l’Inps applica in caso di omissioni contributive e rateazioni dei versamenti, viene a ridursi anche il tasso applicato alle somme non versate ma dovute a titolo di contribuzione presso le gestioni di previdenza obbligatorie.
Quali sono dunque queste somme? La sanzione civile passa al 9,75% in caso di mancato oppure di ritardato pagamento di premi o contributi. Invece il tasso annuo di interesse per dilazione di regolarizzazione rateale dei debiti per sanzioni civili e contributi scende al 10,25%. Il tutto a decorrere dal 12 giugno 2024. Lo stesso vale anche per le procedure concorsuali: in questo caso la riduzione delle sanzioni viene calcolata sulla base del tasso, oggi al 4,25%, applicato alle operazioni di rifinanziamento principali.