Via libera per il programma di riqualificazione dell’ex lanificio Tiberghien, simbolo di San Michele Extra. Si farà.
Dopo anni di discussioni, il programma di riqualificazione dell’ex lanificio Tiberghien, simbolo di San Michele Extra, sta procedendo verso la sua effettiva realizzazione. Ma a che logiche risponde l’attuale progetto, come si inserisce nel tessuto urbano cittadino e quale sarà l’impatto sul quartiere? Sono circa le 8.30 del mattino, mi sto preparando a uscire di casa. Bevo l’ultimo goccio di caffè e scorro, assonnata, le notizie sul piccolo schermo del mio telefono. È qui che ricevo un messaggio, da un collega architetto, con il link al post dell’assessore all’urbanistica Ilaria Segala dove si presenta il progetto aggiornato per la riqualificazione dell’area Ex Lanificio F.lli Tiberghien.
Quella fabbrica la vedo da quando sono bambina. Ha sempre esercitato un certo fascino su di me, mia nonna materna ci ha lavorato per molti anni. Il quartiere dove sono cresciuta è un’estensione della fabbrica stessa. Non molti anni fa poi (e ancora fresca di laurea in architettura), assieme ad amici e colleghi che condividevano la passione per l’archeologia industriale, abbiamo stilato un catalogo di tecniche costruttive adoperate nei diversi ampliamenti del Lanificio. Come demolire un monumento in poche pratiche mosse.
Il Lanificio F.lli Tiberghien, costruito nel 1907, a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Porta Vescovo e vicino ad un sicuro approvvigionamento idrico, diventa ben presto motore di sviluppo per le aree del piccolo comune di San Michele Extra e del quartiere di Borgo Venezia. Oltre al fabbricato industriale vengono poi costruite case per i dipendenti, assieme ad una serie di servizi: un campo sportivo, una cooperativa di consumo per gli operai e le operaie, un convitto e una colonia estiva nella zona di Roverè veronese. Moltissimi infatti sono i lavoratori e le lavoratrici impiegati nel lanificio; molti risiedono in edifici in prossimità della fabbrica e altrettanti arrivano da svariate aree della provincia. Così, in breve tempo, da semplice luogo di lavoro, la fabbrica diventa un luogo che permette di stringere legami e di costruire identità per le persone che vi vivono attorno.