Due seggi e la forte opposizione di Fratelli d’Italia al governo Draghi: perfetta continuità con la narrazione del partito politico.
L’opposizione di Fratelli d’Italia al governo Draghi rientra in perfetta continuità con la narrazione politica del partito, resa ancora più fruibile e compatta dalla pubblicazione dei due saggi di Francesco Boezi e Francesco Giubilei.
Che si tratti di strategie prepolitiche per raggiungere i gruppi sociali lasciati indietro dai partiti del centrosinistra, che sia la volontà di non far sfigurare il partito dei Conservatori e riformisti europei (ECR) o il tentativo di fidelizzare chi ancora non si è deciso a «tornare a casa», Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia proseguono la loro opera di ampliamento del consenso, incassando i risultati di una mossa comunicativa vincente dopo l’altra, giocate su strategie argomentative tanto viziate quanto credibili e, anzi, funzionali a rafforzare ulteriormente la continuità interna della narrazione politica del partito.
Se c’è un indiscusso punto di forza della comunicazione di Meloni, infatti, è proprio quello di saper modulare le informazioni canalizzando l’attenzione dell’elettorato nella direzione prescelta, con il risultato di essere percepita dall’opinione pubblica come una politica alla mano, simpatica e attenta ai bisogni delle persone. La corsa di Giorgia Meloni per la leadership di quello che i media nazionali si ostinano a definire «il centrodestra unito» ha ricevuto una prima forte spinta realmente visibile a livello pubblico e, con il remix di Io sono Giorgia, anche virale, durante il governo Lega – MoVimento 5 Stelle, incrementata peraltro dalla produzione culturale di destra, che tra ottobre e dicembre 2020 ha sfornato ben due libri sulla cultura politica di FdI e sulle qualità carismatiche della sua leader. Il titolo del primo, Fenomeno Meloni, è già una garanzia.
Pubblicato nell’ottobre del 2020 dalla veronese Gondolin edizioni, che vanta anche una sede collaboratrice in USA, Colorado (la Gondolin Press), il libro di Francesco Boezi, giornalista vaticanista ed ex militante sia di Azione giovani che di Gioventù nazionale, fornisce un’accurata quanto edulcorata visione della nascita di FdI dal cosiddetto «salto nel buio per salvare la destra», ad opera di una Giorgia Meloni nei panni di leader guerriera, al pari di Giovanna d’Arco. Del resto, parola di Fazzolari (responsabile del programma di FdI), sono nate nello stesso giorno e questo basta a renderne epiche le vicende.
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