La situazione della sanità nella provincia di Verona sta attraversando un periodo di profonda crisi, come sottolineato da Adriano Filice, segretario generale dello Spi Cgil Verona.
Nonostante le rassicurazioni periodiche e le promesse da parte della Regione Veneto e dei dirigenti della sanità locale, i problemi persistono e si aggravano.
Attualmente, ci sono ben 11mila cittadini veronesi in attesa di ricevere una data per la propria prestazione sanitaria, che sia essa una visita specialistica o un esame diagnostico. A questo si aggiunge la mancanza critica di personale medico, con 150 medici in meno sul territorio.
Di fronte a questa situazione allarmante, il sindacato non rimane inerte. Adriano Filice invita i cittadini ad attivare immediatamente il percorso di tutela previsto dalla legge, compilando la domanda per il rispetto dei tempi prescritti e inviando una richiesta formale all’Ulss 9 Scaligera con allegata la prescrizione del medico.
Questo meccanismo è supportato dal “Chiarimento applicazione decreto legislativo 124/98”, che obbliga l’ente sanitario a contattare il paziente e fissare un appuntamento nei tempi dovuti.
Sanità veronese in affanno
Questa crisi non è solo un problema amministrativo o burocratico; si tratta di una vera e propria emergenza sociale. La difficoltà nel ricevere cure mediche spinge molti cittadini a rivolgersi al settore privato con costi significativamente più elevati. Questa necessità impone uno stress finanziario insostenibile su molte famiglie veronesi che già faticano a far fronte alle spese quotidiane con salari e pensioni medi relativamente bassi.
Il divario tra gli importi medi delle retribuzioni tra uomini e donne nel settore privato aggrava ulteriormente la situazione.
L’impatto di questa prolungata attesa per le prestazioni sanitarie va ben oltre il disagio temporaneo o l’ansia per lo stato di salute; porta a conseguenze gravi sulla qualità della vita dei cittadini veronesi.
Molti sono costretti a rinunciare alle cure necessarie o ad affrontare spese elevate nel settore privato, mettendo ulteriormente sotto pressione economie familiari già provate da tassazioni elevate su salari e pensioni modesti.
È chiaro che la situazione richiede interventi immediati sia da parte delle autorità sanitarie locali sia dalla politica regionale per garantire ai cittadini veronesi l’accesso alle cure mediche necessarie senza ulteriorior ritardi o ostacoli finanziari insormontabili.