L’analisi della Tari, il tributo comunale per la gestione dei rifiuti solidi urbani, ha messo in luce una crescita significativa della tassa a Verona nel periodo compreso tra il 2018 e il 2023.
Questo incremento, tuttavia, non ha precluso alla città di Verona di mantenere un importo annuo richiesto ai cittadini più basso rispetto alla media italiana e ad altre città venete come Padova, Treviso e Venezia.
Verona si conferma essere tra le città italiane dove la tassa sui rifiuti è gestita con maggiore equilibrio mantenendo tariffe contenute nonostante gli aumenti degli ultimi anni.
Un vantaggio notevole per i cittadini veronesi che tuttavia richiede un monitoraggio costante delle future revisioni tariffarie per evitare incrementi significativi nel prossimo futuro.
Aumenta la tassa sui rifiuti, Verona una delle città dove è più bassa
Secondo lo studio condotto dal servizio Politiche economiche, fiscali e previdenziali di Uil nazionale su 109 città capoluogo di provincia, basandosi sulle delibere pubblicate nel 2023 (escludendo le previsioni per il 2024), si evidenzia che l’aumento medio della Tari a livello nazionale è stato del 9,69% negli ultimi cinque anni. Questa crescita ha colpito maggiormente le famiglie meno abbienti e ha messo in evidenza disparità significative tra le diverse aree geografiche del Paese.
A Verona, una famiglia tipo composta da quattro persone con un reddito Isee di 25 mila euro che vive in un appartamento di 80 metri quadrati ha visto il proprio tributo passare da 188,8 euro nel 2018 a 217,7 euro nel 2023. Nonostante questi aumenti siano sensibili, la tassa rimane comunque più contenuta rispetto ad altre realtà venete. Ad esempio: a Treviso la stessa famiglia paga circa 263 euro; a Vicenza si attesta sui 212,9 euro; Padova richiede circa 248,7 euro; mentre Venezia tocca i vertici con ben3436 euro.
Belluno emerge come eccezione positiva con l’importo più basso del paese per la medesima tipologia di famiglia (178 euro), mentre Rovigo presenta una situazione particolare con una tariffa puntuale (Tarip) che porta la spesa media annua fino a4086 euro (+61% rispetto al precedente anno). Il confronto nazionale rivela che l’esborso medio annuo della Tari è pari a3309 euro (+1% nell’ultimo anno). A fronte di ciò Verona mostra un incremento costante ma moderato mantenendosi in posizione vantaggiosa sia rispetto alla media nazionale sia regionale.
La Uil sottolinea come nelle regioni del Nord Est i redditi familiari mediamente più alti rendano meno gravosa la Tari rispetto al Sud Italia evidenziando uno squilibrio nella struttura della tassa che non sempre riflette adeguatamente la capacità contributiva dei cittadini. Inoltre Vera Buonomo lancia un monito riguardante i comuni che non hanno aggiornato il piano tariffario nel corso dell’anno corrente anticipando possibili ulteriori aumenti negli anni avvenire.