Il panorama commerciale italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con un fenomeno particolarmente evidente nelle aree urbane: la progressiva diminuzione dei supermercati e dei negozi alimentari di prossimità.
Un recente studio condotto dal Centro studi delle Camere di Commercio Tagliacarne, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, ha messo in luce questa tendenza, offrendo uno spaccato preoccupante della situazione attuale.
La città di Verona si trova a fare i conti con una realtà particolarmente critica. Secondo l’indice di accessibilità ai servizi realizzato nell’ambito del progetto Urban Pulse 15, il capoluogo veneto occupa la 76esima posizione su 107 capoluoghi analizzati per quanto riguarda la possibilità per i residenti di trovare almeno un negozio alimentare entro 15 minuti a piedi dalla propria abitazione.
Con un indice del 32,3%, Verona si colloca ben al di sotto della media nazionale, nonostante sia seconda a livello regionale dopo Venezia.
Supermercati sempre meno diffusi sul territorio
Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona, sottolinea come questo dato confermi una tendenza allarmante: la presenza delle imprese commerciali nel settore alimentare è sempre meno diffusa sul territorio.
Le chiusure in posizioni strategiche e nei centri città stanno portando a una vera e propria desertificazione commerciale che incide negativamente sulla qualità della vita dei cittadini. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante se consideriamo l’aumento dell’età media della popolazione e il trend attuale che vede convertire le reti commerciali da servizio ai cittadini a reti orientate principalmente al turismo.
Di fronte a questa situazione critica, emerge la necessità di un maggiore coinvolgimento nelle scelte amministrative legate al commercio. Nicola Dal Dosso, direttore generale dell’ente promotore dello studio, evidenzia come molte realtà commerciali versino in condizioni precarie e come numerose piccole aziende rischino la chiusura a causa dell’aumento dei costi operativi e dell’inflazione. In questo contestato difficile, diventa fondamentale valorizzare il ruolo del servizio offerto dai negozi alimentari locali per garantire il futuro del settore.
L’allarme lanciato dall’indice provinciale richiede una riflessione approfondita sulle politiche urbanistiche e commerciali da adottare per invertire questa tendenza preoccupante. È indispensabile promuovere modelli d’affari sostenibili che possano garantire sia la sopravvivenza delle piccole imprese sia l’accessibilità ai servizi essenziali per tutti i cittadini. Solo attraverso un approccio innovativo e inclusivo sarà possibile rilanciare il tessuto commerciale urbano ed evitare ulteriormente impoverimenti del servizio offerto alla comunità.