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Parole bandite dai bonifici Parole bandite dai bonifici

Bonifici, queste parole sono bandite: rischi grosso se le metti nella causale

Non tutti sono a conoscenza del fatto che esistono delle parole “vietate” che, se inserite nella causale di un bonifico, potrebbero portare al blocco del proprio conto corrente.

Nell’era digitale, i bonifici bancari rappresentano uno dei metodi più comuni e sicuri per trasferire denaro.

Questa precauzione è adottata dalle banche e dall’Agenzia delle Entrate per prevenire attività illecite come il riciclaggio di denaro.

Sebbene inserire una causale nel bonifico non sia tecnicamente obbligatorio – con la possibilità di scrivere fino a 140 caratteri – essa gioca un ruolo fondamentale sia per chi effettua il pagamento sia per eventuali verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

L’assenza di una causale può infatti generare dubbi sulle motivazioni alla base del trasferimento di denaro, determinando così una presunzione sfavorevole nei confronti dell’intestatario del conto.

Pur non essendo presente una lista ufficiale ed esaustiva delle parole vietate nei bonifici bancari, è evidente l’importanza di prestare attenzione alla scelta delle parole utilizzate nelle causali.

Questa prudenza aiuta a prevenire possibili malintesi con le istituzioni finanziarie e garantisce che i propri trasferimenti di denaro avvengano senza intoppi.

Lista delle parole vietate nei bonifici

Nonostante non vi sia una lista ufficiale pubblicata dalle autorità finanziarie, l’esperienza ci insegna che alcune parole o frasi sono meglio evitare nelle causali dei bonifici.

Parole vietate all'interno dei bonifici
Parole vietate nei bonifici (MaloraRivista.it)

Tra queste troviamo termini come “contanti”, “prestito” senza un contratto ufficiale, “regalo/donazione” senza la dovuta documentazione, “pagamento in nero”, “scommesse”, riferimenti a sostanze illegali come la “droga”, diciture legate al lavoro non dichiarato o alle attività illegali quali il “terrorismo” e la “corruzione”.

Anche frasi che suggeriscono l’emissione di una “fattura falsa” possono innescare controlli approfonditi.

Per evitare fraintendimenti o problemi con le autorità fiscali e le banche è consigliabile utilizzare descrizioni chiare e precise all’interno della causale del bonifico.

Diciture specifiche come “pagamento fattura n. X”, “affitto mese Y”, “rimborso spese” rendono lo scopo del trasferimento immediatamente comprensibile senza destare sospetti.

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