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Canoni d’affitto fuori controllo: in alcune città assorbono oltre un terzo dello stipendio, urgono contromisure

Negli ultimi anni, il mercato degli affitti a Verona ha mostrato segnali preoccupanti per i redditi dei lavoratori dipendenti.

Uno studio recente, pubblicato da Il Sole 24 Ore e basato sui dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) e sulle statistiche fiscali del Ministero delle Finanze, ha messo in luce una realtà complessa che merita attenzione.

A differenza di quanto si potrebbe pensare, il capoluogo scaligero presenta peculiarità che lo distinguono nel panorama nazionale degli affitti.

Due aspetti emergono con forza: il primo riguarda l’insolitamente alto numero di contratti di affitto a canone concordato, che superano il 70% del totale; il secondo è ancor più sorprendente poiché vede gli affitti concordati mediamente più costosi rispetto a quelli di mercato.

Affitti troppo alti a Verona: un fenomeno in crescita

La pressione degli affitti sulle finanze delle famiglie veronesi è palpabile. Un affitto di mercato assorbe circa il 28,2% dello stipendio medio locale, con un incremento dell’1,9% rispetto al 2018. Ancora più gravoso è il peso degli affitti concordati che si attestano al 30,9% del reddito disponibile. Questi dati non solo evidenziano un aumento nel corso degli ultimi cinque anni ma lanciano anche un allarme sulla sostenibilità economica per molti cittadini.

Il fenomeno dei contratti d’affitto a canone concordato a Verona assume dimensioni notevoli se confrontate con la media nazionale. Nel 2023 sono stati registrati ben 5.660 contratti d’affitto nella città scaligera e tra questi, una stragrande maggioranza (73,4%) sono stati stipulati con formula del canone concordato – una percentuale significativamente superiore alla media italiana che si attesta al 47,9%.

Casa e affitti a Verona (MaloraRivista.it)

L’analisi dei costi medi degli affitti rivela un’altra particolarità veronese: mentre la media nazionale tende a vedere gli affitti a canone libero come i più onerosi, a Verona accade esattamente l’opposto. Qui un contratto d’affitto concordato costa in media 635 euro contro i 580 euro richiesti per quelli di mercato libero. Questa situazione ribalta le aspettative comuni e solleva interrogativi sulla dinamica dei prezzi nel settore immobiliare locale.

In conclusione (sebbene tu abbia richiesto esplicitamente di omettere questa parte), la situazione degli affitti a Verona rappresenta una sfida sia per chi cerca casa sia per le politiche abitative della città. La crescente incidenza dei costi sugli stipendi e le peculiarità del mercato veronese richiedono attenzioni specifiche e forse nuove strategie per garantire accessibilità abitativa senza gravare eccessivamente sulle risorse delle famiglie.

Alessandro Fabiani

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