La carne e il rischio del ritiro La carne e il rischio del ritiro

Carne di marca famosa ritirata: diffusa allerta massima

Il Ministero della Salute ha emesso due nuovi avvisi di richiamo alimentare che hanno messo in allarme i consumatori italiani.

Questa volta, al centro dell’attenzione ci sono numerosi lotti di carne prodotti e venduti da un noto marchio italiano.

La causa scatenante è stata identificata in un rischio chimico che ha reso necessario il ritiro immediato dei prodotti dal commercio.

Tra i prodotti coinvolti troviamo dei lotti specifici di trippa bovina venduti sotto il marchio Caisa Alimentare S.r.l., confezionati in pezzi dal peso lordo di 700 grammi e peso netto di 500 grammi. I lotti interessati sono contrassegnati dai numeri 10072024, 19072024 e 04082024, con date di scadenza rispettivamente il 10 luglio 2024, il 19 luglio 2024 e il 04 agosto 2024.

La produzione è stata curata direttamente dall’azienda Caisa Alimentare S.r.l., avente sede a Pisa e identificabile attraverso il marchio ITS5L51.

Questo episodio sottolinea ancora una volta l’importanza della vigilanza costante sulle procedure di controllo qualità nell’industria alimentare e sulla tempestività degli avvisi di richiamo diffusi dalle autorità competenti.

Allerta carne ritirata: due nuovi avvisi di richiamo alimentare

Il motivo che ha portato al ritiro dei suddetti lotti dal mercato è stato individuato in un possibile pH maggiore di 11 nei prodotti analizzati. Tale valore indica una condizione estremamente alcalina dell’alimento, ben oltre la neutralità o i livelli generalmente accettabili per gli alimenti stessi.

Trippa bovina ritirata dal mercato
Ritirata la trippa bovina (MaloraRivista.it)

Un ambiente così fortemente alcalino non solo può alterare significativamente sapore e proprietà nutritive dell’alimento, ma rappresenta anche una seria minaccia per la salute dei consumatori, potendo causare gravi lesioni al sistema digerente.

Di fronte a tale situazione, le autorità sanitarie hanno prontamente invitato i consumatori a non consumare i prodotti appartenenti ai lotti indicati ed eventualmente restituirli al punto vendita per ottenere un rimborso o una sostituzione.

È importante sottolineare come un valore del pH così elevato possa derivare da diverse cause quali l’utilizzo improprio di additivi alimentari durante la produzione o da processi contaminativi accidentali.

Il Ministero della Salute continua a monitorare attentamente la situazione insieme agli operatori del settore per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini italiani e prevenire ulteriori rischi per la salute pubblica.

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