In un contesto di prestigio internazionale come il vertice del G7, tenutosi in Puglia dal 13 al 15 giugno, non poteva mancare l’eccellenza enogastronomica italiana a rappresentare il patrimonio culturale e territoriale del nostro paese.
Tra i protagonisti indiscussi di questa vetrina mondiale, troviamo un vino veronese d’eccezione: il Valpolicella della cantina Masi, che ha avuto l’onore di essere servito durante la cena curata dallo chef pluristellato Massimo Bottura.
Questa scelta dimostra l‘intento degli organizzatori del G7 non solo nel valorizzare la diversità enologica italiana, ma anche nell’esaltare le peculiarità territoriali che attraverso sapori autentici ed esperienze gustative uniche.
La cena del secondo giorno del summit è stata concepita come un vero e proprio viaggio attraverso i sapori distintivi delle varie regioni italiane. Massimo Bottura, chef dell’Osteria Francescana, ha proposto piatti innovativi e ricercati che spaziavano dalla reinterpretazione del pesto alla Genovese alla parte croccante della lasagna, passando per delicati tortellini e arrivando fino a sofisticate preparazioni a base di pesce dell’Adriatico e carne Fassona piemontese. Ogni portata era accompagnata da una selezione dei vini più rappresentativi delle diverse aree vitivinicole italiane.
Tra questi prestigiosi accompagnamenti vinicoli spiccava il Valpolicella Toar 2020 prodotto dalla storica cantina Masi di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Fondata nel 1772 dalla famiglia Boscaini, la cantina si è distinta nel corso dei secoli per la produzione di vini Amarone, Recioto e Valpolicella Classico che hanno conquistato apprezzamenti in tutto il mondo. Il Toar si presenta come un rosso sorprendente per concentrazione, corpo e tannicità; una perfetta espressione della varietà autoctona Oseleta unita alla morbidezza della Corvina.
Il vertice ha visto una notevole attenzione verso i prodotti vinicoli italiani con una lista che includeva alcuni tra i rossi più noti a livello globale come Tignanello 2021 di Marchesi Antinori e Sassicaia Doc 2019 di Tenuta San Guido. Accanto a questi nomi illustri troviamo anche tre Chianti Classico celebrativi dei primi cent’anni della denominazione oltre ad altre eccellenze quali Brunello di Montalcino Casanova di Neri Tenuta Nuova 2019 e Barolo Ceretto 2020. Non sono mancate le bollicine con selezioni pregiatissime da Franciacorta a Metodo Classico Rifermentato In Bottiglia.
L’attenzione non si è limitata ai soli rossi o alle bollicine, ma ha abbracciato anche una selezionata gamma di bianchi italiani provenienti da diverse regioni vitivinicole: dal Friulano Torre Rosazza ai più esotici Jermann Vintage Tunina Venezia Giulia fino ai caratteristici Fiorduva Furore Costa d’Amalfitana Marisa Cuomo.
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