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La febbre tropicale si diffonde in questa regine italiana: se notate questi sintomi correte in ospedale

In un contesto sanitario globale sempre più interconnesso, l’Europa si trova a fronteggiare una nuova sfida: il primo caso diagnosticato di febbre Oropouche.

Questa patologia, finora confinata principalmente alla regione amazzonica, segna un importante campanello d’allarme per le autorità sanitarie europee.

La comparsa della febbre Oropouche sul territorio europeo richiede una risposta coordinata delle autorità sanitarie internazionali per prevenire ulteriori casi importati e garantire la sicurezza dei cittadini europei.

L’impegno nella sorveglianza epidemiologica sarà fondamentale per monitorare l’evoluzione di questa minaccia emergente alla salute pubblica.

Primo caso in Europa di febbre tropicale Oropouche

La diagnosi è stata effettuata presso il Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. La paziente, con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica, rappresenta il primo caso documentato in Europa. La tempestività con cui è stato identificato e segnalato alle autorità sanitarie regionali e alla ASL competente della Regione Veneto dimostra l’efficienza del sistema sanitario nel riconoscere tempestivamente minacce emergenti per la salute pubblica.

Il virus Oropouche (OROV), responsabile della malattia omonima, viene trasmesso all’uomo principalmente attraverso le punture di insetti come moscerini e zanzare. Federico Giovanni Gobbi, direttore del Dipartimento che ha permesso la diagnosi, sottolinea come la febbre Oropouche sia una delle arbovirosi più diffuse del Sud-America. I sintomi sono simili a quelli provocati da altre febbri virali tropicali quali dengue, Zika o chikungunya: febbre alta accompagnata da mal di testa intenso, dolore retrorbitale (dietro gli occhi), malessere generale e altri disturbi muscolari e gastrointestinali.

Febbre tropicale arrivata
Febbre tropicale in Italia (MaloraRivista.it)

Concetta Castilletti, responsabile dell’Unità di Virologia e Patogeni Emergenti dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria evidenzia che oltre ai sintomi comuni ad altre arbovirosi possono verificarsi casi sporadici ma gravi di interessamento del sistema nervoso centrale come meningite ed encefalite. È importante notare che circa il 60% dei pazienti può sperimentare una recidiva dei sintomi in forma meno grave dopo la fase acuta iniziale.

L’isolamento del virus OROV nel laboratorio BSL3 dell’IRCCS rappresenta un passaggio cruciale per affrontare questa emergenza sanitaria. Disporre della sequenza genetica del virus permette non solo un’affinazione delle tecniche diagnostiche ma apre anche nuove prospettive nella ricerca scientifica per lo sviluppo di trattamenti efficaci contro questa malattia poco conosciuta in Europa.

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