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La Guardia di Finanza mette Verona nel mirino: tantissimi imprenditori e aziende sotto controllo

L’operazione Titano ha segnato un importante passo avanti nella lotta all’evasione fiscale in Italia. La Finanza ha messo Verona nel mirino.

Tra le città maggiormente interessate da questo fenomeno, questa si è distinta per il numero significativo di società coinvolte.

Coordinata dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, sotto la direzione della Procura di Reggio Emilia e del procuratore Calogero Gaetano Paci, questa azione ha portato alla scoperta di un vasto giro di fatture false che coinvolge 44 aziende e 9 imprenditori.

Mercoledì mattina, le forze dell’ordine hanno messo in atto un decreto di perquisizione e due decreti di sequestro preventivo emanati dal gip del tribunale di Reggio Emilia, Luca Ramponi. Queste azioni miravano a colpire i proventi illeciti derivanti da una frode fiscale su larga scala. Le indagini hanno rivelato che le fatture false emesse ammontavano a oltre 62 milioni di euro, evidenziando l’ingente portata dell’evasione.

Giro di fatture false a Verona, interviene la guardia di finanza

Un elemento cruciale nell’indagine è stata la scoperta delle cosiddette “società cartiere”, riconducibili a un soggetto già noto alle forze dell’ordine per altre indagini penali. Queste società erano state create con lo scopo specifico di emettere fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.), permettendo così ad altre aziende compiacenti di evadere imposte sui redditi e IVA. Operando in settori diversificati come il commercio all’ingrosso e al dettaglio su internet, queste entità hanno favorito una vasta rete criminale.

Soldi evasi
Guardia di Finanza scende in campo (MaloraRivista.it)

Il provvedimento ha colpito duramente otto società e nove tra rappresentanti legali o amministratori delle stesse, i quali avrebbero ottenuto profitti illeciti per circa 6 milioni di euro grazie alla frode. L’estensione temporale della truffa dal 2018 al 2022 mostra quanto profondamente radicata fosse questa pratica illegale nel sistema economico delle aree coinvolte.

Durante l’esecuzione dei decreto di sequestro sono state effettuate circa 80 perquisizioni nei confronti dei soggetti destinatari delle fatture false emesse dalle “società cartiere”. Inoltre, sono state notificate informazioni riguardanti garanzie a 50 persone fisiche denunciate a piede libero per reati fiscali collegati all’operazione Titano. Quest’intervento non solo ha smascherato un complesso sistema d’evasione fiscale ma ha anche messo in evidenza le implicazioni significative che tale pratica illegale comporta sia per gli imprenditori coinvolti sia per l’economia locale nelle diverse aree interessate dall’indagine.

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