L’acqua è una risorsa vitale per l’esistenza umana, e la sua disponibilità attraverso il semplice gesto di aprire un rubinetto rappresenta una comodità moderna che spesso diamo per scontata.
Tuttavia, quando si tratta di acqua imbottigliata, sia minerale che quella conservata in casa dopo essere stata prelevata dal rubinetto, emergono questioni importanti legate alla scadenza e alla conservazione.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’acqua potabile in sé non ha una data di scadenza. Il problema nasce quando questa viene imbottigliata. La durabilità dell’acqua imbottigliata è strettamente legata al tipo di contenitore utilizzato – plastica o vetro – che con il tempo può degradarsi e rilasciare sostanze nocive nell’acqua.
Questo fenomeno giustifica la presenza sulle etichette della dicitura “da consumare preferibilmente entro”, indicante il Termine Minimo di Conservazione (TMC), oltre il quale l’acqua potrebbe subire variazioni nelle sue proprietà organolettiche, chimiche e fisiche.
Le bottiglie in PET (polietilene tereftalato) sono le più diffuse per l’imbottigliamento dell’acqua minerale grazie alle loro caratteristiche di economicità, stabilità e impermeabilità. Tuttavia, anche se considerate sicure per un periodo che va generalmente da 1 a 2 anni dalla produzione, queste possono subire processi di degradazione che ne riducono la sicurezza oltre tale termine.
Le bottiglie in vetro offrono un vantaggio significativo rispetto a quelle in plastica poiché garantiscono una conservazione sicura dell’acqua fino a 3 anni grazie alla loro maggiore stabilità chimica. Inoltre, sia le bottiglie in PET che quelle in vetro hanno il vantaggio di essere riciclabili, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale.
Una volta aperta una bottiglia d’acqua – sia essa in plastica o vetro – non esiste più una vera e propria data di scadenza indicativa del prodotto ma piuttosto si raccomanda il consumo entro pochi giorni per evitare contaminazioni da sostanze dannose o microbiologiche.
Per prolungare la durabilità delle bottiglie d’acqua ed evitare rischi microbiologici è fondamentale seguirne corrette modalità di conservazione: luogo fresco e asciutto, distante da fonti calore o sostanze contaminanti come detergenti o idrocarburi. È altresì importante assicurarsi che tali condizioni siano state mantenute durante tutte le fasi precedenti all’utilizzo finale del prodotto.
Bere acqua direttamente dal rubinetto rappresenta non solo un modo pratico ed economico per idratarsi ma anche un gesto eco-sostenibile capace di ridurre significativamente i rifiuti derivanti dall’utilizzo delle bottiglie. La chiave sta nel garantire la manutenzione adeguata delle infrastrutture domestiche idriche affinché questa pratica rimanga sicura ed efficace nel tempo.
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