L’appello lanciato dai cittadini attraverso queste significative raccolte firme trova riscontro nella volontà politica espressa da alcuni membri del consiglio regionale.
L’approvazione trasversale delle mozioni presentate appare come un passaggio cruciale verso una gestione più responsabile e cautelativa dei rifiuti specialmente pericolosi come l’amianto.
Tale approccio si pone come obiettivo urgente non solo la salvaguardia dell’integrità voluta dai cittadini, ma anche quella della salute pubblica nelle aree potenzialmente interessate da tali progetti.
La questione ambientale e la tutela della salute pubblica sono al centro delle preoccupazioni dei cittadini di Amaggio e Villafranca, che si sono mobilitati attivamente contro la realizzazione di discariche di amianto nelle loro aree. Il comitato contro la discarica di amianto a Ca’ Balestra di Valeggio ha dato il via a questa ondata di protesta consegnando quasi 12mila firme contro il progetto ad un gruppo selezionato di consiglieri regionali. Questa iniziativa ha trovato seguito nel lavoro svolto dal comitato “Tutela Ambiente e Salute” di Villafranca, che ha portato a Venezia oltre 6.200 firme per chiedere l’interruzione del progetto della discarica in località Caluri.
Il presidente del comitato Stefano Marconcini insieme agli altri rappresentanti è stato ricevuto dai consiglieri veronesi Stefano Valdegamberi e Anna Maria Bigon, nonché dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni. Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza dell’ascolto delle preoccupazioni dei cittadini riguardo le conseguenze ambientali e sulla salute pubblica derivanti dalla realizzazione del sito per lo smaltimento dell’amianto, le cui dimensioni sarebbero imponenti quanto il doppio dello stadio Bentegodi di Verona.
Anna Maria Bigon ha evidenziato come dall’incontro sia emersa chiaramente la necessità di inviare un segnale istituzionale forte a tutela delle aree interessate dalle proposte discariche. Attualmente sul tavolo del consiglio regionale vi sono due mozioni che richiedono una pausa all’aggiornamento del Piano dei rifiuti del 2022, aggiornamento che ha aperto le porte alla possibilità in Veneto della creazione di discariche per l’amianto anche vicino alle falde acquifere.
La Provincia di Verona già ospita 95 centri nei quali vengono smaltite ben 239.523 tonnellate di rifiuti speciali, cifra che rappresenta circa il 36% dell’intero volume gestito nel Veneto. Questa situazione rende ancora più pressante la necessità che l’individuazione dei siti destinati allo smaltimento avvenga seguendo criteri molto più rigorosi e orientati alla massima protezione possibile.
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