Emergono nuove testimonianze sulle violenze dell’Abbé Pierre: una figura controversa della storia francese

Nuove testimonianze rivelano un lato oscuro dell’Abbé Pierre, con accuse di violenze sessuali e abusi su minori che mettono in discussione il suo operato nella comunità Emmaus.

Un rapporto appena pubblicato da Le Parisien ha rivelato nuove e inquietanti testimonianze riguardanti la vita dell’Abbé Pierre, il religioso francese noto per il suo impegno sociale e per essere stato un simbolo di lotta contro la povertà in Francia. Tuttavia, a partire dal luglio 2024, la sua figura sta emergendo sotto una luce completamente diversa. Le accuse di violenze sessuali, minacce e abusi su minori hanno iniziato a circolare, ponendo interrogativi sulla reale natura della sua attività all’interno della comunità Emmaus, da lui fondata.

Il profilo da “predatore sessuale” dell’Abbé Pierre

Le testimonianze raccolte in questo nuovo report delineano un’immagine allarmante della persona che molti consideravano un semplice attivista per i diritti umani. Secondo le nuove informazioni, l’Abbé Pierre, deceduto nel 2007, avrebbe agito con una meticolosa strategia, selezionando in anticipo le sue vittime e imponendo loro volontà attraverso minacce e manipolazioni. Le accertate attività predatorie avrebbero avuto inizio già negli anni Novanta e sarebbero proseguite fino agli inizi del 2000. L’inchiesta, che ha ricevuto l’approvazione dei vertici di Emmaus, evidenzia anche un caso di stupro su un minore, con la vittima attuale un adulto che ha fornito prove schiaccianti contro il religioso.

I dettagli degli abusi e delle vittime coinvolte

Le testimonianze rivelano che gli abusi perpetrati dall’Abbé Pierre erano di natura varia e cumulativa. Una donna, parte della sua famiglia, ha raccontato di aver subito abusi “a carattere incestuoso” alla fine degli anni Novanta, costretta ad accettare avances e frasi indecenti. Altre due vittime, impiegate in una struttura sanitaria, sono state aggredite tra gli anni Novanta e Duemila. Per una di queste, l’abuso è avvenuto quando era incinta, mentre l’altra ha vissuto un’esperienza traumatica in cui l’Abbé Pierre le ha palpato il seno, costringendola a dimettersi a seguito dello shock subito.

Un altro caso evidenzia una giovane donna di appena diciotto anni che è stata aggredita fisicamente nell’aprire le maniche dei pantaloni del sacerdote. Un episodio ancora più sconvolgente ha visto una ventiduenne, mentre lo accompagnava in viaggio, essere costretta a baci e a subire molestie sessuali. L’Abbé Pierre avrebbe anche esibito un comportamento indecente ripetuto, alimentando un clima di paura e intimidazione tra le sue vittime.

L’uso strumentale della fotografia e il silenzio delle vittime

Tra i molteplici dettagli emersi, una particolare accusa riguardante l’uso di una macchina fotografica Polaroid da parte dell’Abbé Pierre ha colpito l’opinione pubblica. Una delle vittime ha raccontato che, dopo aver subito molestie, venne costretta a mettersi in posa per una foto, inserita in un cassetto insieme a molte altre delle sue vittime. Questo comportamento ha sollevato interrogativi su un possibile pattern di manipolazione e sfruttamento attraverso l’arte visiva, piuttosto che l’innocente passione per la fotografia.

Nel complesso, il dispositivo di ascolto delle vittime organizzato da Emmaus ha raccolto 33 testimonianze che direttamente riguardano abusi attribuibili all’Abbé Pierre, aggiungendo ulteriori 20 segnalazioni di violenze su vittime identificate. Questo porta a un totale di almeno 57 individui che hanno subito forme di violenza, molestie o altre intimidazioni. Le numerose persone che non hanno voluto rendere pubblica la loro storia o non hanno firmato la propria testimonianza parlano di un clima di paura e sfiducia nell’affrontare il passato, confermando la necessità di una riorganizzazione e un’analisi della storia di questa controversa figura.

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