L’annuncio del grande cantiere che interesserà via XX settembre a Verona ha scatenato un vivace dibattito pubblico.
Questa importante arteria del quartiere Veronetta sarà chiusa per la maggior parte del 2025, per consentire un doppio intervento: da una parte, Acque Veronesi si occuperà di risolvere il problema degli allagamenti; dall’altra, Amt3 lavorerà alla realizzazione della filovia.
L’amministrazione comunale ha comunicato con largo anticipo l’avvio dei lavori, previsti per la fine dell’anno e destinati a durare dai 12 ai 14 mesi.
Ma scendiamo nel dettaglio per capire meglio cosa sta accadendo.
Scontro Tosi Mazza su via XX settembre
La Confcommercio ha immediatamente sollevato preoccupazioni riguardo i prolungati disagi che le attività economiche dovranno sopportare durante i lavori, chiedendo ristori. Anche le forze di opposizione non hanno tardato a far sentire la loro voce. Nicolò Zavarise della Lega ha proposto di inserire Via XX settembre e le aree interessate dai cantieri nella zona rossa del piano di programmazione per il rilascio delle licenze alimentari e bevande, come misura di supporto alle attività locali.
Flavio Tosi, deputato di Forza Italia, insieme ai consiglieri comunali “tosiani”, ha lanciato una sfida all’amministrazione proponendo che l’intervento potrebbe essere completato in soli sei mesi anziché in un anno o più. Ha suggerito anche l’apertura permanente della Ztl e la concentrazione dei lavori nei tre mesi estivi successivi alla riapertura completa di Ponte Nuovo.
L’amministrazione comunale non è rimasta in silenzio davanti alle critiche e alle proposte ricevute. L’assessore alle strade Federico Benini ha confermato l’imminente apertura al traffico della corsia su Ponte Nuovo che collega il centro storico a Veronetta. Italo Sandrini, assessore al commercio, ha promesso un dialogo aperto con i commercianti per definire misure agevolative durante i lavori.
Giuseppe Mazza, presidente di Amt3, ha risposto direttamente a Flavio Tosi sottolineando come sei mesi siano un periodo irrealistico per completare gli interventi previsti senza causare ulteriormente disagio alla cittadinanza e interferenze con le attività quotidiane dei veronesesi. Ha evidenziato come una suddivisione dei cantieri in anni differentemente dilaterebbe i disagii senza ottimizzare tempi né costi.
Tommaso Ferrari, assessore competente sui lavoratori fognari ed acquedottistici, insiste sulla necessità degli intervententi non più rimandabili sia per evitare ulteriormente allagamenti sia per modernizzare la rete fognaria del quartiere Veronetta. L’amministrazione punta ad un dialogo costruttivo con residenti e associazioni commercialie programmando incontri pubblicie assembleein locoper discutere dettagli tecnici e viabilità durante il cantiere.